Fabric è proiettato presso lo spazio “Old Library” della Scuola di Atene di Belle Arti corso di documenta 14.
Pubblicazione Fabric @ Punta Grecia, Greco, 10 Maggio 2017
Sembra un cliché, ma la storia dietro l’Ellinika Yfantiria sembra una favola. Ritorna nel tempo, nel XIX secolo e nell’impero ottomano cosmopolita, e si espande su Pireo, nel complesso edilizio dove si trova la Scuola di Belle Arti di Atene negli ultimi decenni.
Il “Fabric” presenta il ciclo di vita delle “mole di filatura e tessitura greca”, ma allo stesso tempo è la narrazione del più ampio quadro in cui i cittadini borghesi dell’Impero ottomano si comportavano. Si concentra sul ruolo di Atene dopo il 1922 e sull’industrializzazione con le mani di molti lavoratori dei profughi dell’Asia Minore, sulla responsabilità sociale e sull’etica del lavoro.
Il documentario “Fabric” viene proiettato presso la Vecchia Biblioteca della Scuola di Belle Arti di Atene (256, via Pireo) durante la documenta 14 ed è accompagnata da una mostra curata da Monika Szewczyk e Marina Miliou-Theocharaki di documenta 14.
La via Pireos, collegando il centro (piazza Omonia) di Atene col suo porto di Pireo, rappresenta, in un modo karmico, il punto di partenza ma anche la linea di traguardo per la Scuola Superiore delle Belle Arte (ASKT in greco). Fu il suo primo (la residenza della famiglia C. Vlachoutsi) e ultimo (la fabbrica della famiglia Sikiaridis) alloggio.
Quando all’inizio degli anni novanta, Nikos Kessanlis stava cercando un nuovo edificio che avrebbe occcupato ampio spazio per lo sviluppo di studi (per il trasferimento della Scuola dalla via Patision e l’Università Politecnica), i vecchi impianti delle “Filande Greche” sono state salvate, comprate dallo stato greco e hanno ospitato ASKT (1992)
Nell’ambito di documenta14 che si svolge attualmente ad Atene, i discendenti della famiglia Sikiaridis (l’architetta Elissavet e il suo fratello Simos) hanno creato, dopo una relativa richiesta, “Fabric”, un documentario di 18 min. sullo spazio che apparteneva alla loro famiglia. Il film viene proiettato alla vecchia biblioteca della Scuola, accompagnato da una piccola mostra. Si tratta del ciclo di vita delle “Filande Greche” e allo stesso tempo del ritratto dell’epoca industriale quando furono attivi i sudditi borghesi dell’Impero Ottomano.
Ci sono riferimenti alla storia della famiglia Sikiaridis, proveniente della Cappadocia dell’Est, passando da Istanbul e Beirut, che si stabilì a metà degli anni 1920 ad Atene e fondò la fabbrica. Le famiglie Sikiaridis e Abazoglou (legate con matrimonio) producevano tessuti che venivano venduti all’Ovest. Dopo l’insediamento ad Atene fu nata l’idea della produzione della lana. La famiglia Abazoglou si consisteva di commercianti di cereali e possedeva il palazzo “Cercle d’Orient” e “Cinema Emek” a Peran (oggi Beioglu) come pure immobili sulle isole Prigkipi (oggi Prens Adaları) a Costantinopoli (oggi Istanbul).
La famiglia Sikiaridis svolse attività in Anatolia e a Beirut. Quando venne ad Atene, comprò lotti lungo la via Pireos, fondò la sua fabbrica, costruì la loro residenza nonchè altri edifici che vennero venduti ad altri imprenditori greci. Istituì la Fondazione Sikiaridis per i bambini ammalati e poveri, il teatro Rex al centro di Atene (oggi l’edificio appartiene al teatro Nazionale) e la Scuola Comunitaria Greca Anastasia Sikiaridou a Beirut.
Gli anni ottanta segnano la fine dell’industria tessile in Grecia e come altre imprese di questo settore, le “Filande Greche” (chiamate già “Fabbricazione Lana Greco Inglese”) chiude (1981). “Non è rimasto quasi niente dalla storia della famiglia” secondo Elissavet Sikiaridis “però ora lo spazio ha la funzione ideale”. Un piccolo pezzo della storia famigliare è purtroppo rimasto sull’iscrizione marmorea ancora salvata fra le rovine dell’ASKT: “Concordia, Fede, Lavoro”!
Punta Grecia